STESICOREA PALACE HOTEL
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Nella seconda metà del XVII secolo si verificarono l'eruzione del 1669 ed il catastrofico terremoto del 1693 che distrusse quasi del
tutto la città. L'opera di ricostruzione fu realizzata seguendo il piano regolatore ideato da Giuseppe Lanza, Duca di Camastra,
che prevedeva "vie rette e larghe" intervallate da piazze facilmente raggiungibili in caso di sisma.
Nacquero così la Via Uzeda (via Etnea) e la Via Lanza (via di Sangiuliano). Alla ricostruzione di
Catania parteciparono architetti quali Giovan Battista Vaccarini, Girolamo Palazzotto e Antonino Battaglia.
Incominciamo da Via Dusmet, passiamo attraverso la Porta Uzeda (1), costruita in onore del vicerè
spagnolo Paceco de Uzeda, per giungere in Piazza Duomo (2), vero trionfo del barocco. A sinistra si può osservare
il Palazzo dei Chierici (3) di fronte il Palazzo del Municipio (Palazzo degli Elefanti 4)
opera del Vaccarini che ospita al suo interno le splendide carrozze del Senato. Sulla destra la Cattedrale (5),
racchiusa da un recinto marmoreo ornato di statue realizzato nell'Ottocento, ricostruita dopo il terremoto del 1669
sulle preesistenti Terme Achilleiane. Al suo interno è suddivisa
in tre navate di epoca normanna e sono custodite la reliquie di Sant'Agata, le tombe di Bellini, il cardinale Dusmet e Costanza D'Aragona. Al centro
della piazza si può ammirare la Fontana dell'Elefante (6) (1736) opera del Vaccarini su modello dell'analoga opera
berniniana dell'elefante della Minerva a Roma, sintesi di cultura pagana e cristiana. Realizzato in pietra lavica e sormontato da un obelisco
egizio proveniente da Syene, è diventato simbolo della città. Guardando a sinistra oltre il Palazzo dei Chierici
troviamo la Fontana dell'Amenano (7), nota con il nome di acqua o' linzolu, alla quale fa da sfondo il variopinto mercato
storico della Pescheria. Il fiume Amenano è rappresentato da un giovane che sostiene una cornucopia versante acqua.
Proseguendo si incontrano in Piazza Alonzo di Benedetto la Fontana dei sette Canali (8), la
Porta di Carlo V (9) e percorrendo Via Garibaldi si arriva in Piazza Mazzini (10),
cinta di portici dove un tempo aveva luogo il mercato settimanale.
Alla fine della via si può ammirare Piazza Palestro dominata da Porta Garibaldi (11),
indicata come il Fortino, realizzata nel 1768 in lava e pietra bianca calcarea di Siracusa, sormontata da una fenice
(e non un'aquila) simbolo di Catania più volte risorta e rifiorita dalle sue ceneri, fu un regalo per il matrimonio tra
Carolina d'Austria e re Ferdinando IV. Ci immettiamo sulla Via Vittorio Emanuele verso
Piazza del Risorgimento e Piazza dei Martiri lungo le quali si possono ammirare diversi palazzi in stile barocco.
Raggiungiamo Piazza Dante dove si trova il complesso religioso del Monastero dei Benedettini (12) attuale sede della facoltà di Lettere e Filosofia. Adiacente si nota la Chiesa di San Nicolò l'Arena (13), una delle più grandi della Sicilia. Tornando su via Vittorio Emanuele incontriamo il Palazzo Gravina-Cruyllas, sede del Museo Belliniano e del Museo Emilio Greco, accessibile da Piazza San Francesco dove possiamo notare il monumento al Cardinale Dusmet. Oltrepassando l'Arco di San Benedetto si giunge in Via Crociferi (15) dove l'arte barocca trionfa tra edifici di ordine religioso. Troviamo infatti: la Chiesa di San Benedetto, il Palazzo Asmundo Francica-Nava, la Chiesa di San Francesco Borgia, il Collegio dei Gesuiti (sede dell'Istituto d'Arte), la Chiesa di San Giuliano, continuando il Monastero dei Padri Crociferi e Villa Cerami (Facoltà di Giurisprudenza).
Torniamo sulla Via di Sangiuliano, verso Via Etnea e Piazza Stesicoro per ammirare la Chiesa dei Minoriti (16). Scendendo verso il Duomo invece si giunge in Piazza Università con l'omonimo Palazzo e di fronte il Palazzo di Sangiuliano (19).
Tornando in Via Vittorio Emanuele altri esempi di barocco sono: la Badia di Sant'Agata (20) e l'edificio dell'Arcivescovado. In Piazza San Placido si visita la chiesa a lui dedicata (21) e l'ex convento con tappa obbligata al Palazzo dei Platamone e la terrazza del Palazzo Biscari (22).
Nel Tratto finale della via da ricordare Piazza Cutelli con il Convitto (23) e la Piazza dei Martiri (24). Costeggiamo infine gli Archi della Marina per tornare alla Porta Uzeda (26), nostro punto di partenza.